I tipi caratteriali di Lowen

Alexander Lowen,  il creatore dell‘Analisi Bioenergetica, raggruppa le varie strutture caratteriali in cinque tipi fondamentali, che si differenziano l’una dall’altra dal punto di vista sia psichico sia somatico-energetico. Bisogna subito sottolineare che molto difficilmente nella realtà si incontrano individui classificabili come tipi puri; generalmente in ciascun individuo è presente una combinazione, in gradi diversi, di alcuni di essi.

Lowen ritiene che ogni tipo caratteriale si sviluppi dalla negazione di uno dei diritti umani fondamentali che si manifestano progressivamente dal momento della nascita in poi. Essi sono:

– il diritto ad esistere

– il diritto di avere bisogno

– il diritto di essere autonomo

– il diritto di imporsi

– il diritto di amare sessualmente.

La classificazione operata da Lowen comprende i seguenti tipi caratteriali: “schizoide”, “orale”, “psicopatico”, “masochista” e “rigido”.

Il carattere schizoide.

Il primo diritto fondamentale che è presente fin dalla nascita è il diritto di esistere, cioè di essere nel mondo come organismo individuale. La negazione di tale diritto dà origine alla struttura schizoide. Questa situazione deriva da un rifiuto che la madre ha opposto al bambino nei primi mesi di vita e che è stato vissuto dal bambino stesso come una minaccia alla propria esistenza.

Dal punto di vista energetico la caratteristica fondamentale di questa struttura caratteriale è il congelamento dell’energia nella regione centrale dell’organismo. Mani, piedi, testa e genitali sono gli organi periferici attraverso i quali l’individuo stabilisce e sviluppa il contatto con il mondo esterno. Nella persona schizoide in questi organi fluisce poca energia, a causa delle tensioni muscolari croniche presenti alla base del capo e alle articolazioni delle spalle, delle gambe e della pelvi. Manca la connessione tra il nucleo e la periferia dell’organismo, con la conseguenza che la formazione degli impulsi è debole. Tuttavia, quando le difese cedono temporaneamente, l’energia compressa al centro inonda il resto del corpo e determina esplosioni di rabbia e di violenza. Anche nella regione intorno al diaframma è presente un anello di tensione, che in genere è tanto forte che tende a spaccare in due il corpo. La parte superiore e la parte inferiore del corpo non sono integrate.

Dal punto di vista psicologico le principali caratteristiche della struttura schizoide sono la dissociazione dai sentimenti e un senso di sé ridotto. Quest’ultimo è dovuto alla scarsa identificazione con il corpo ed in particolare alla mancata integrazione tra la parte superiore e quella inferiore. L’ipersensibilità di queste persone è invece dovuta alla debolezza dei confini dell’io, “che sono l’equivalente psicologico della mancanza di carica periferica” (Lowen, 1975, trad. it.1985, 133).

L’illusione o ideale dell’io degli individui con questa struttura caratteriale consiste nel considerare sé stessi come esseri superiori, speciali. E’ l’unica risposta che essi hanno potuto opporre al trauma vissuto nella primissima infanzia, quando si sono sentiti rifiutati come esseri umani.

Il carattere orale.

Nei primissimi anni di vita il compito dei genitori è quello di dare protezione, affetto e amore al figlio, facendolo sentire al sicuro nella sua condizione di bisogno. Il carattere orale si sviluppa dalla negazione del diritto di avere bisogno. Se i genitori, ed in particolare la madre, non sono in grado di dare l’appoggio e l’affetto necessario al bambino, questi sperimenta un vissuto di insoddisfazione e rimane fissato ai primi stadi dello sviluppo.

Dal punto di vista energetico l’individuo con questa struttura caratteriale presenta una carica ridotta. Mentre nel carattere schizoide l’energia è congelata nel nucleo dell’organismo, nel carattere orale fluisce verso la periferia, ma debolmente. Le strutture che stabiliscono il contatto con il mondo esterno sono scarsamente caricate. Inoltre la metà inferiore del corpo è meno carica energeticamente rispetto alla metà superiore, perché lo sviluppo del corpo del bambino procede dalla testa in giù. Di conseguenza le gambe sono spesso lunghe e sottili e sembra quasi che non riescano a reggere il peso del corpo. Il sistema muscolare è sottosviluppato, in particolare quello delle braccia e delle gambe. Altri segni di immaturità fisica possono essere la pelvi più piccola del normale, la peluria del corpo ridotta e un generale ritardo nel processo della crescita.

A livello psicologico la caratteristica principale è il vissuto di deprivazione e di vuoto interiore, che riflette la soppressione di intensi sentimenti di desiderio. Il ripristino della salute psicoemotiva passa per la liberazione di questi sentimenti. Altri tratti, che il carattere orale conserva fin dal periodo della prima infanzia, sono uno scarso senso di indipendenza e la tendenza ad aggrapparsi agli altri. Questa condizione è spesso mascherata da un atteggiamento di indipendenza esagerata, che però nelle situazioni di stress non regge perché il carattere orale è incapace di stare solo ed ha bisogno dell’ appoggio e dell’affetto degli altri. Tipico di queste persone è l’oscillazione dell’umore tra esaltazione e depressione, che dipende in gran parte dalla loro illusione o ideale dell’io. Esse si sentono piene di energia da donare liberamente agli altri. Quando le circostanze sono favorevoli, entrano in uno stato di esaltazione e vedono concretizzarsi la loro illusione inconscia: essere il centro dell’attenzione, essere considerate persone che danno a piene mani. Tuttavia gli manca l’energia necessaria per sostenere l’illusoria immagine di sé e all’esaltazione segue invariabilmente il crollo e la fase depressiva.

Il carattere psicopatico.

Il terzo diritto che si manifesta dal momento della nascita è il diritto di essere autonomi e indipendenti, cioè di non essere soggetti al bisogno di altri. Questo diritto non si può affermare se il genitore di sesso opposto è seduttivo. Generalmente la seduzione è mascherata e serve a soddisfare i bisogni narcisistici del genitore. Ciò che più conta è che il bambino è portato a sfidare il genitore dello stesso sesso, e l’identificazione non avviene quindi con quest’ultimo, ma con il genitore seduttivo. Questa condizione è la base per la formazione di una tendenza psicopatica. Dal punto di vista psicologico la peculiarità di questo tipo caratteriale è la negazione dei sentimenti e la dissociazione dalle sensazioni del corpo, in particolare quelle sessuali. C’è invece un enorme investimento di energia nella propria immagine, che si riflette nel bisogno di potere e di dominio di queste persone. Tale bisogno è collegato alla paura di essere controllati, che per loro significa essere usati.

Le strutture psicopatiche sono due e si differenziano essenzialmente dal modo in cui cercano di raggiungere il dominio sugli altri. Il primo modo è quello della sopraffazione e del comportamento aggressivo, il secondo è l’opposto, l’approccio seduttivo. L’illusione o ideale dell’io, comune ad entrambe, riguarda proprio il potere: ritengono di possederne molto. E’ un rovesciamento della situazione infantile, in cui il bambino era soggetto al dominio del genitore seduttivo.

Dal punto di vista energetico e corporeo, il carattere psicopatico presenta un deciso spostamento dell’energia verso la parte superiore del corpo. La testa è piena di energia ed eccitazione, in quanto queste persone sono costantemente impegnate a cercare di conquistare e mantenere il controllo della situazione. Le tensioni presenti nelle regioni del diaframma e della vita ostacolano il fluire dell’energia e delle sensazioni nella parte inferiore del corpo, che è debolmente carica e spesso di proporzioni inferiori rispetto a quella superiore. Forti tensioni muscolari sono localizzate anche nella regione oculare ed alla base del cranio.

Il carattere masochista.

La struttura masochista si sviluppa in una famiglia dove l’amore e l’accettazione sono combinati con una forte pressione. La madre è dominante e si autosacrifica; il padre è passivo e sottomesso (ibidem, 144).

Proseguendo nella gerarchia dei diritti quello successivo, il quarto, è il diritto di imporsi, cioè di poter affermare la propria libertà, anche con comportamenti negativi. Ciò non accade se, ad ogni tentativo di autoaffermazione da parte del bambino, la madre risponde con i rimproveri e le colpevolizzazioni. L’esempio tipico di questa situazione è l’enorme importanza attribuita dalla madre al cibo e all’evacuazione, settori in cui il piccolo non ha praticamente possibilità di scelta. L’unica arma con la quale può combattere la sensazione di essere intrappolato è il dispetto, che però viene punito. Anche gli scoppi di rabbia non sono permessi. Il risultato è che i tratti tipici del carattere masochista sono la remissività e la compiacenza. L’aggressività è limitata ed è sostituita da un atteggiamento provocatorio che tende a provocare una risposta forzata da parte delle altre persone. In questo modo l’individuo masochista si sente giustificato a reagire in modo esplosivo e violento. Mentre a livello conscio ci sono comportamenti di compiacenza, a livello inconscio ci sono forti sentimenti di ostilità. Finché tali sentimenti non vengono liberati, il carattere masochista ha sempre la sensazione di sentirsi “impantanato”.

Poiché da bambino è stato umiliato e si è sentito inferiore, da adulto coltiva l’illusione di sentirsi superiore agli altri e sviluppa sentimenti di disprezzo e di astio per gli altri ed in particolare per chi nella realtà occupa una posizione superiore.

Al contrario della struttura orale che ha poca energia, questo tipo caratteriale è pieno di energia; sebbene non sia “congelata”, è tuttavia compressa nel nucleo dell’organismo e fluisce debolmente verso gli organi periferici. L’auto-espressione e la scarica di conseguenza sono limitate. Il collo e la vita ostacolano il decorso degli impulsi verso l’alto e verso il basso. Tipico di questa struttura è un corpo basso, tarchiato e muscoloso. In particolare il collo e la vita sono corti e bassi. Un’altra caratteristica rilevante è l’avanzamento della pelvi.

Il carattere rigido.

La struttura caratteriale rigida ha subito, nel periodo dell’infanzia, sofferenze e delusioni meno gravi rispetto agli altri tipi caratteriali. Le circostanze che portano alla formazione del carattere rigido riguardano le frustrazioni vissute nella ricerca di gratificazione erotica, soprattutto a livello genitale. Per il bambino piacere erotico, sessualità e amore si equivalgono. Di conseguenza la proibizione della masturbazione e il rapporto problematico con il genitore di sesso opposto vengono vissuti come un tradimento del suo protendersi verso l’amore.

Lowen sottolinea come l’idea di chiamare “rigido” questo tipo caratteriale derivi dal fatto che queste persone hanno un carattere inflessibile ed orgoglioso; tratti che in generale sono positivi, ma che in questo caso non lo sono, perché l’orgoglio è una difesa e la rigidità è inflessibile. Il problema principale di questi soggetti è la paura di “cedere” e di abbandonarsi all’altro, che per loro significa sottomissione e perdita di libertà. Avendo fatto esperienza del rifiuto dei genitori nella loro ricerca di amore, ora agiscono con cautela e in modo indiretto, invece di abbandonare il controllo e di lasciare che il cuore e i sentimenti prendano il sopravvento. Essi hanno imparato a non esprimere troppo apertamente i loro sentimenti perché hanno paura di essere traditi. Tuttavia l’immagine che hanno di loro stessi è un’altra: ritengono di essere persone che amano ma il cui amore non viene apprezzato.

Dal punto di vista energetico gli organi che stabiliscono il contatto con il mondo esterno sono carichi. Poiché però il controllo è periferico, l’espressione dei sentimenti si verifica in maniera limitata. Le tensioni principali interessano i muscoli lunghi del corpo. Se la rigidità dell’organismo è meno grave, esso risulta più vivo.

*Schede riassuntive pubblicate all’interno del libro “Il corpo non mente” di Luciano Marchino e Monique Mizrahil (Sperling & Kupfer)

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